Il JRS Europa esorta la riunione straordinaria del Consiglio Europeo del 22 Settembre a intraprendere urgentemente un’azione comune per proteggere i rifugiati in Europa. L’ultima riunione del Consiglio dei Ministri tenuta a Bruxelles il 14 Settembre ha fallito nell’intento di far propria l’ospitalità dimostrata ai richiedenti asilo dalla società civile e dalle persone nelle scorse settimane.
“In che modo la politica comune di accoglienza può rispecchiare l’accoglienza diffusa messa in atto dalla società civile europea?” chiede il direttore del JRS Europa Jean-Marie Carrière SJ. “Abbiamo bisogno di una gestione comune che garantisca l’effettiva protezione di coloro che fuggono da guerra ed oppressione”.
La dignità umana
Il JRS chiede ai governi europei di lavorare assieme e di astenersi dall’intraprendere azioni unilaterali come chiudere i confini e affrontare i migranti con polizia in assetto antisommossa e gas lacrimogeni, come sta accadendo al confine serbo-ungherese. Vogliamo ricordare ai governi europei di assolvere gli obblighi previsti dalla Convenzione ONU per i Rifugiati e richiamarli a:
1. Avere rispetto del diritto dei singoli individui all’asilo così come sancito dalla Carta Europea dei Diritti Fondamentali e non trasferire gli obblighi in materia di protezione a paesi terzi che non sono in grado di garantire standard di protezione appropriati.
2. Creare vie sicure e legali di accesso all’Europa. Le persone traumatizzate affrontano rotte pericolose per arrivare in Europa, spesso rivolgendosi a scafisti e trafficanti come loro unica possibilità di salvezza. Noi continuiamo a richiedere all’Unione Europea di creare per i rifugiati dei canali per raggiungere l’Europa in maniera sicura: ad esempio utilizzando“visti umanitari”, abolendo requisiti onerosi richiesti per i visti, ampliando il numero di posti in programmi di re insediamento, liberalizzando le norme per il ricongiungimento familiare.
Proposte di ricollocamento
Il JRS Europa accoglie con soddisfazione l’accordo formale del Consiglio di trasferire 40.000 richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia, che sostituisce il precedente impegno volontario ad accogliere 32.256 richiedenti asilo raggiunto al summit di luglio. Il ricollocamento potenzialmente aiuta ad assicurare la protezione e a garantire un’accoglienza dignitosa, a condizione che esso sia realizzato nel rispetto dei bisogni delle persone vulnerabili.
Il JRS Europa è preoccupato dalla proposta di usare altre misure coercitive associate all’implementazione del piano di ricollocamento, cioè la detenzione, l’uso della forza e delle minacce di espulsione per il ottenere il fotosegnalamento.
“La dignità dei richiedenti asilo deve essere rispettata in tutti i casi,” afferma Mark Provera, responsabile per le politiche e per l’advocacy del JRS Europa.
“Il programma di ricollocamento non deve essere usato come giustificazione per negare i diritti umani di una persona. Finora, risulta una misura obbligatoria per i richiedenti asilo e non è chiaro se il consenso, le preferenze e i bisogni degli individui verranno tenuti in considerazione.”
La ricerca condotta dal JRS Europa in occasione del progetto Protezione interrotta/ Protection Interrupted rivela che se i bisogni e i desideri di un richiedente asilo non vengono tenuti in considerazione, la vulnerabilità e il rischio di povertà possono aumentare e lui o lei possono decidere di trasferirsi in uno Stato Membro dove sentono che la loro dignità è maggiormente protetta. La proposta del Consiglio di usare la detenzione per prevenire movimenti secondari non tiene conto del grave danno che l’attuale sistema sta infliggendo a bambini, donne e uomini in condizione di vulnerabilità.
Salvare vite ora
Senza un’azione europea concertata con ogni probabilità la situazione dei confini dell’Europa peggiorerà, mettendo a rischio l’accesso alla protezione delle persone e la loro stessa possibilità di sopravvivere.
Per approfondire:
Il JRS Europa con un gruppo di 7 ONG cristiane ha mandato una lettera ai parlamentari europei, mostrando come un sistema di visti umanitari contribuirebbe a salvare molte vite. Si può leggere la lettera, seguita da alcune testimonianze, cliccando qui.
Alla vigilia dell’ultimo incontro del Consiglio dell’UE, il JRS ha mandato una lettera a Presidente del Consiglio dell’UE, Donald Tusk, sollecitandolo a usare il suo ruolo per promuovere un’azione umanitaria comune. La lettera è disponibile cliccando qui.
set 21 2015
Leader d’Europa: proteggere le vite deve essere la priorità
Il JRS Europa esorta la riunione straordinaria del Consiglio Europeo del 22 Settembre a intraprendere urgentemente un’azione comune per proteggere i rifugiati in Europa. L’ultima riunione del Consiglio dei Ministri tenuta a Bruxelles il 14 Settembre ha fallito nell’intento di far propria l’ospitalità dimostrata ai richiedenti asilo dalla società civile e dalle persone nelle scorse settimane.
“In che modo la politica comune di accoglienza può rispecchiare l’accoglienza diffusa messa in atto dalla società civile europea?” chiede il direttore del JRS Europa Jean-Marie Carrière SJ. “Abbiamo bisogno di una gestione comune che garantisca l’effettiva protezione di coloro che fuggono da guerra ed oppressione”.
La dignità umana
Il JRS chiede ai governi europei di lavorare assieme e di astenersi dall’intraprendere azioni unilaterali come chiudere i confini e affrontare i migranti con polizia in assetto antisommossa e gas lacrimogeni, come sta accadendo al confine serbo-ungherese. Vogliamo ricordare ai governi europei di assolvere gli obblighi previsti dalla Convenzione ONU per i Rifugiati e richiamarli a:
1. Avere rispetto del diritto dei singoli individui all’asilo così come sancito dalla Carta Europea dei Diritti Fondamentali e non trasferire gli obblighi in materia di protezione a paesi terzi che non sono in grado di garantire standard di protezione appropriati.
2. Creare vie sicure e legali di accesso all’Europa. Le persone traumatizzate affrontano rotte pericolose per arrivare in Europa, spesso rivolgendosi a scafisti e trafficanti come loro unica possibilità di salvezza. Noi continuiamo a richiedere all’Unione Europea di creare per i rifugiati dei canali per raggiungere l’Europa in maniera sicura: ad esempio utilizzando“visti umanitari”, abolendo requisiti onerosi richiesti per i visti, ampliando il numero di posti in programmi di re insediamento, liberalizzando le norme per il ricongiungimento familiare.
Proposte di ricollocamento
Il JRS Europa accoglie con soddisfazione l’accordo formale del Consiglio di trasferire 40.000 richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia, che sostituisce il precedente impegno volontario ad accogliere 32.256 richiedenti asilo raggiunto al summit di luglio. Il ricollocamento potenzialmente aiuta ad assicurare la protezione e a garantire un’accoglienza dignitosa, a condizione che esso sia realizzato nel rispetto dei bisogni delle persone vulnerabili.
Il JRS Europa è preoccupato dalla proposta di usare altre misure coercitive associate all’implementazione del piano di ricollocamento, cioè la detenzione, l’uso della forza e delle minacce di espulsione per il ottenere il fotosegnalamento.
“La dignità dei richiedenti asilo deve essere rispettata in tutti i casi,” afferma Mark Provera, responsabile per le politiche e per l’advocacy del JRS Europa.
“Il programma di ricollocamento non deve essere usato come giustificazione per negare i diritti umani di una persona. Finora, risulta una misura obbligatoria per i richiedenti asilo e non è chiaro se il consenso, le preferenze e i bisogni degli individui verranno tenuti in considerazione.”
La ricerca condotta dal JRS Europa in occasione del progetto Protezione interrotta/ Protection Interrupted rivela che se i bisogni e i desideri di un richiedente asilo non vengono tenuti in considerazione, la vulnerabilità e il rischio di povertà possono aumentare e lui o lei possono decidere di trasferirsi in uno Stato Membro dove sentono che la loro dignità è maggiormente protetta. La proposta del Consiglio di usare la detenzione per prevenire movimenti secondari non tiene conto del grave danno che l’attuale sistema sta infliggendo a bambini, donne e uomini in condizione di vulnerabilità.
Salvare vite ora
Senza un’azione europea concertata con ogni probabilità la situazione dei confini dell’Europa peggiorerà, mettendo a rischio l’accesso alla protezione delle persone e la loro stessa possibilità di sopravvivere.
Per approfondire:
Il JRS Europa con un gruppo di 7 ONG cristiane ha mandato una lettera ai parlamentari europei, mostrando come un sistema di visti umanitari contribuirebbe a salvare molte vite. Si può leggere la lettera, seguita da alcune testimonianze, cliccando qui.
Alla vigilia dell’ultimo incontro del Consiglio dell’UE, il JRS ha mandato una lettera a Presidente del Consiglio dell’UE, Donald Tusk, sollecitandolo a usare il suo ruolo per promuovere un’azione umanitaria comune. La lettera è disponibile cliccando qui.