Ci sono migranti che con un permesso di soggiorno in tasca sono riusciti a cambiare la loro vita. Sono arrivati in città dopo un viaggio di fortuna nel Mediterraneo e adesso con un lavoro possono davvero guardare avanti. Come Fatima, marocchina di 30 anni, due figli, ospite al centro Astalli che fa parte della rete Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di Palermo.
Dopo un tirocinio di quattro mesi ha firmato un contratto come addetta alle pulizie con un hotel del centro città. Tutto grazie al progetto delle borse-lavoro del centro Astalli che ha già dato un’occupazione a una decina di giovani rifugiati. «Ci sono dei fondi destinati a questa finalità — dice Alfonso Cinquemani, presidente dell’Astalli — cerchiamo di attivare più borse possibili per dare a tutti un’opportunità». E i migranti sono davvero entusiasti.
«Sono davvero felice — dice la ragazza marocchina — Mi sembra di voltare pagina. Per quelli come me che hanno dovuto lottare anche per ottenere i documenti, trovare un lavoro dignitoso è una vera fortuna».
Come Fatima c’è anche Dumal, 26 anni del Senegal. Anche lui ha firmato un contratto, questa volta con una delle sedi romane del Burger King. È scappato dal suo Paese d’origine e ha perso i contatti con la sua famiglia. La sua vita adesso è in Italia.
C’è un altro ragazzo del Gambia che ha appena concluso il tirocinio al supermercato Marotta di corso Tukory. Il progetto delle borse-lavoro del centro Astalli andrà avanti per tutta l’estate. Basta essere in possesso del permesso di soggiorno. Sette sono già state attivate con grande successo e altre partiranno nei prossimi giorni. «Abbiamo pianificato un percorso ad hoc per i nostri ospiti — dice Rosalia Lanza, del centro Astalli — Devo dire che da parte loro c’è stata grande motivazione. L’obiettivo è renderli autonomi una volta ottenuto il permesso di soggiorno, in modo da potersi affrancare dal centro con un’indipendenza economica».
c.b.
da: palermo.repubblica.it
lug 25 2015
La fuga e poi il lavoro “Così è cominciata la nostra nuova vita”
Ci sono migranti che con un permesso di soggiorno in tasca sono riusciti a cambiare la loro vita. Sono arrivati in città dopo un viaggio di fortuna nel Mediterraneo e adesso con un lavoro possono davvero guardare avanti. Come Fatima, marocchina di 30 anni, due figli, ospite al centro Astalli che fa parte della rete Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di Palermo.
Dopo un tirocinio di quattro mesi ha firmato un contratto come addetta alle pulizie con un hotel del centro città. Tutto grazie al progetto delle borse-lavoro del centro Astalli che ha già dato un’occupazione a una decina di giovani rifugiati. «Ci sono dei fondi destinati a questa finalità — dice Alfonso Cinquemani, presidente dell’Astalli — cerchiamo di attivare più borse possibili per dare a tutti un’opportunità». E i migranti sono davvero entusiasti.
«Sono davvero felice — dice la ragazza marocchina — Mi sembra di voltare pagina. Per quelli come me che hanno dovuto lottare anche per ottenere i documenti, trovare un lavoro dignitoso è una vera fortuna».
Come Fatima c’è anche Dumal, 26 anni del Senegal. Anche lui ha firmato un contratto, questa volta con una delle sedi romane del Burger King. È scappato dal suo Paese d’origine e ha perso i contatti con la sua famiglia. La sua vita adesso è in Italia.
C’è un altro ragazzo del Gambia che ha appena concluso il tirocinio al supermercato Marotta di corso Tukory. Il progetto delle borse-lavoro del centro Astalli andrà avanti per tutta l’estate. Basta essere in possesso del permesso di soggiorno. Sette sono già state attivate con grande successo e altre partiranno nei prossimi giorni. «Abbiamo pianificato un percorso ad hoc per i nostri ospiti — dice Rosalia Lanza, del centro Astalli — Devo dire che da parte loro c’è stata grande motivazione. L’obiettivo è renderli autonomi una volta ottenuto il permesso di soggiorno, in modo da potersi affrancare dal centro con un’indipendenza economica».
c.b.
da: palermo.repubblica.it