Il Centro Astalli presenta il Rapporto annuale 2022, in un’edizione rinnovata in occasione dei 40 anni di attività del Centro Astalli con contenuti ampliati e riorganizzati attraverso una grafica nuova.
Una fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2021 si sono rivolti al Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza nelle diverse sedi di Roma, Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Trento, Vicenza e Padova.
Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, vuole essere uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione. Attraverso testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i nodi sulle migrazioni forzate in Italia: vulnerabilità, cura e inclusione sociale.
Attraverso i tre verbi che costituiscono la mission del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, Accompagnare, Servire, Difendere i diritti dei rifugiati, raccontiamo la strada fatta in un anno con 17mila migranti forzati, di cui 10mila a Roma.
Il 2021 doveva essere l’anno della ripresa, dell’uscita dalla pandemia con una nuova visione del mondo che avesse al centro la cura della casa comune e l’impegno per il futuro delle nuove generazioni.
Invece il coronavirus ha continuato a influenzare le nostre vite e ha pesato in modo sostanziale sulla vita di richiedenti asilo e rifugiati.
Le politiche migratorie europee hanno ancora bloccato e respinto i migranti alle frontiere e gli accordi di esternalizzazione con Paesi come Libia e Turchia hanno esposto migliaia di migranti a violenze e persecuzioni.
Frontiere chiuse, politiche discriminatorie ed escludenti, crisi umanitarie, come quella afgana, dimenticate troppo velocemente, hanno alimentato la retorica dell’emergenza e del “non possiamo accoglierli tutti”. Una retorica che si diffonde velocemente ma che non è supportata da dati oggettivi.
In Italia nei primi tre mesi del 2022 sono stati accolti 72mila profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, più delle persone arrivate via mare in tutto il 2021 (67mila secondo il Ministero dell’interno).
Abbiamo sperimentato generosità e solidarietà da tanta parte della società civile ma abbiamo dovuto anche sentire chi distingue tra rifugiati di serie A e di serie B, toccando ancora una volta livelli di aberrazione che avremmo francamente evitato.
Nel rapporto cerchiamo di dare conto dell’impegno quotidiano di tanti volontari e operatori nel far riconoscere diritti e dignità a chiunque arrivi in Italia in fuga da guerre e persecuzioni. Questo impegno in servizi e progetti in favore dei migranti forzati è motore di un’azione culturale e di advocacy volta a difendere chi ha diritto a ricevere accoglienza e protezione in un Paese libero e democratico.
All’interno della pubblicazione, le foto di Francesco Malavolta che vogliono dare testimonianza di quanti in fuga da guerre e persecuzioni rimangono bloccati alle frontiere europee. Tanti anche i volti e le storie dei rifugiati accolti e accompagnati dal Centro Astalli, il volto del futuro che vogliamo costruire insieme.
- Centro Astalli -
Rapporto annuale 2022
Sintesi-Rapporto-annuale-2022
apr 12 2022
Il Rapporto annuale 2022 del Centro Astalli
Il Centro Astalli presenta il Rapporto annuale 2022, in un’edizione rinnovata in occasione dei 40 anni di attività del Centro Astalli con contenuti ampliati e riorganizzati attraverso una grafica nuova.
Una fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2021 si sono rivolti al Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza nelle diverse sedi di Roma, Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Trento, Vicenza e Padova.
Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, vuole essere uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione. Attraverso testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i nodi sulle migrazioni forzate in Italia: vulnerabilità, cura e inclusione sociale.
Attraverso i tre verbi che costituiscono la mission del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, Accompagnare, Servire, Difendere i diritti dei rifugiati, raccontiamo la strada fatta in un anno con 17mila migranti forzati, di cui 10mila a Roma.
Il 2021 doveva essere l’anno della ripresa, dell’uscita dalla pandemia con una nuova visione del mondo che avesse al centro la cura della casa comune e l’impegno per il futuro delle nuove generazioni.
Invece il coronavirus ha continuato a influenzare le nostre vite e ha pesato in modo sostanziale sulla vita di richiedenti asilo e rifugiati.
Le politiche migratorie europee hanno ancora bloccato e respinto i migranti alle frontiere e gli accordi di esternalizzazione con Paesi come Libia e Turchia hanno esposto migliaia di migranti a violenze e persecuzioni.
Frontiere chiuse, politiche discriminatorie ed escludenti, crisi umanitarie, come quella afgana, dimenticate troppo velocemente, hanno alimentato la retorica dell’emergenza e del “non possiamo accoglierli tutti”. Una retorica che si diffonde velocemente ma che non è supportata da dati oggettivi.
In Italia nei primi tre mesi del 2022 sono stati accolti 72mila profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, più delle persone arrivate via mare in tutto il 2021 (67mila secondo il Ministero dell’interno).
Abbiamo sperimentato generosità e solidarietà da tanta parte della società civile ma abbiamo dovuto anche sentire chi distingue tra rifugiati di serie A e di serie B, toccando ancora una volta livelli di aberrazione che avremmo francamente evitato.
Nel rapporto cerchiamo di dare conto dell’impegno quotidiano di tanti volontari e operatori nel far riconoscere diritti e dignità a chiunque arrivi in Italia in fuga da guerre e persecuzioni. Questo impegno in servizi e progetti in favore dei migranti forzati è motore di un’azione culturale e di advocacy volta a difendere chi ha diritto a ricevere accoglienza e protezione in un Paese libero e democratico.
All’interno della pubblicazione, le foto di Francesco Malavolta che vogliono dare testimonianza di quanti in fuga da guerre e persecuzioni rimangono bloccati alle frontiere europee. Tanti anche i volti e le storie dei rifugiati accolti e accompagnati dal Centro Astalli, il volto del futuro che vogliamo costruire insieme.
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Rapporto annuale 2022
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