Il 6 Novembre 2006 il Centro Astalli Palermo spalancava per la prima volta le porte della sua casa a Ballarò a tutti quanti, fuggiti da miseria, guerre e violenze, cercassero rifugio in città. Da allora, il palazzo di Piazza Santi Quaranta Martiri al Casalotto è affollato di bisogni, di braccia aperte, di umanità.
Sono 15 anni di impegno quotidiano perché a tutte e ad ognuna delle 13mila storie di vita, di talenti, e di speranze che hanno varcato la soglia del Centro Astalli Palermo, si possa offrire un’accoglienza che sia la cura dello stare a fianco. Quella che può costruirsi solo sul reciproco riconoscersi quali esseri umani, al di là di ogni differenza, fuori da ogni logica dell’indifferenza.
Abbiamo voluto assumerci la responsabilità dell’incontro, che si trasforma in una sfida nuova ogni giorno per dare risposte concrete alle tante esigenze autentiche ed irripetibili che si accalcano sui nostri portoni. In tutti i nostri servizi di prima e seconda accoglienza, in ogni progetto per l’inclusione sociale, culturale, lavorativa, in ognuno dei percorsi per l’autonomia pensati sull’unicità di ogni persona, c’è la scelta di essere sostegno, opportunità, voce per i rifugiati che chiedono di ricostruirsi in Italia un’esistenza fatta di affetti, di cure mediche, di lavoro, di un tetto sulla testa, di diritti umani.. di quella normalità a cui sono stati costretti a rinunciare, o che non hanno mai conosciuto.
Decidiamo di combattere la cultura dello scarto, di praticare l’attenzione e la compassione, di proteggere e promuovere il diritto di chiunque a vivere in libertà, sicurezza e dignità. Di costruire una società nuova, capace di essere comunità.
Non è facile, non lo è mai stato. Eppure, è un miracolo che si compie e si rinnova giorno dopo giorno. Che vive dell’energia di oltre 60 volontari che di servire, accompagnare, difendere le vite ai margini che si incrociano al Centro Astalli Palermo fanno la loro missione.
Tutti con motivazioni, capacità e personalità diverse, ciascuno con la propria storia e il proprio modo di sentire la vita. Sono il fuoco vivo della nostra realtà.
Quelli che scelgono di scavalcare i muri, di sperimentare continuamente uno sguardo nuovo, di arricchirsi dell’intrecciarsi di vite e di culture. Persone che hanno voluto darsi l’opportunità di stare dalla parte dell’umanità che resiste, e che lo fa con gesti di straordinaria normalità. Uomini e donne che colgono ogni giorno l’occasione di vedere gli invisibili, di condividerne le sofferenze ed i sorrisi, e di conoscere, con loro e attraverso di loro, strade nuove del mondo e di se stessi. Che imparano a vestirsi del trascorso dell’altro, e, da questa nuova prospettiva, a comprendere il valore rivoluzionario anche di un solo atto di pura solidarietà.
Oggi, “I VOLONTARI RACCONTANO IL CENTRO ASTALLI PALERMO” è il nostro modo per dire Grazie a ciascuno dei volontari impegnati in questi nostri primi 15 anni a fianco dei rifugiati. Perché vogliamo raccontarci attraverso i loro punti di vista, le loro emozioni, le loro ragioni. Quelle di chi, a piccoli passi, cambia il mondo.
nov 6 2021
I volontari raccontano il Centro Astalli Palermo
foto di Francesco Bellina
Il 6 Novembre 2006 il Centro Astalli Palermo spalancava per la prima volta le porte della sua casa a Ballarò a tutti quanti, fuggiti da miseria, guerre e violenze, cercassero rifugio in città. Da allora, il palazzo di Piazza Santi Quaranta Martiri al Casalotto è affollato di bisogni, di braccia aperte, di umanità.
Sono 15 anni di impegno quotidiano perché a tutte e ad ognuna delle 13mila storie di vita, di talenti, e di speranze che hanno varcato la soglia del Centro Astalli Palermo, si possa offrire un’accoglienza che sia la cura dello stare a fianco. Quella che può costruirsi solo sul reciproco riconoscersi quali esseri umani, al di là di ogni differenza, fuori da ogni logica dell’indifferenza.
Abbiamo voluto assumerci la responsabilità dell’incontro, che si trasforma in una sfida nuova ogni giorno per dare risposte concrete alle tante esigenze autentiche ed irripetibili che si accalcano sui nostri portoni. In tutti i nostri servizi di prima e seconda accoglienza, in ogni progetto per l’inclusione sociale, culturale, lavorativa, in ognuno dei percorsi per l’autonomia pensati sull’unicità di ogni persona, c’è la scelta di essere sostegno, opportunità, voce per i rifugiati che chiedono di ricostruirsi in Italia un’esistenza fatta di affetti, di cure mediche, di lavoro, di un tetto sulla testa, di diritti umani.. di quella normalità a cui sono stati costretti a rinunciare, o che non hanno mai conosciuto.
Decidiamo di combattere la cultura dello scarto, di praticare l’attenzione e la compassione, di proteggere e promuovere il diritto di chiunque a vivere in libertà, sicurezza e dignità. Di costruire una società nuova, capace di essere comunità.
Non è facile, non lo è mai stato. Eppure, è un miracolo che si compie e si rinnova giorno dopo giorno. Che vive dell’energia di oltre 60 volontari che di servire, accompagnare, difendere le vite ai margini che si incrociano al Centro Astalli Palermo fanno la loro missione.
Tutti con motivazioni, capacità e personalità diverse, ciascuno con la propria storia e il proprio modo di sentire la vita. Sono il fuoco vivo della nostra realtà.
Quelli che scelgono di scavalcare i muri, di sperimentare continuamente uno sguardo nuovo, di arricchirsi dell’intrecciarsi di vite e di culture. Persone che hanno voluto darsi l’opportunità di stare dalla parte dell’umanità che resiste, e che lo fa con gesti di straordinaria normalità. Uomini e donne che colgono ogni giorno l’occasione di vedere gli invisibili, di condividerne le sofferenze ed i sorrisi, e di conoscere, con loro e attraverso di loro, strade nuove del mondo e di se stessi. Che imparano a vestirsi del trascorso dell’altro, e, da questa nuova prospettiva, a comprendere il valore rivoluzionario anche di un solo atto di pura solidarietà.
Oggi, “I VOLONTARI RACCONTANO IL CENTRO ASTALLI PALERMO” è il nostro modo per dire Grazie a ciascuno dei volontari impegnati in questi nostri primi 15 anni a fianco dei rifugiati. Perché vogliamo raccontarci attraverso i loro punti di vista, le loro emozioni, le loro ragioni. Quelle di chi, a piccoli passi, cambia il mondo.