feb 8 2016
Jrs Grecia: difficili condizioni per i richiedenti asilo ad Atene
A causa dell’inverno freddo e del mare in tempesta, le persone continuano a correre un grave rischio per raggiungere le coste della Grecia dalla Turchia. Il JRS è presente a Lesbos e ad Atene per accogliere e accompagnare i nuovi arrivati.
Sabato 23 gennaio il nostro staff era presente all’arrivo di tre traghetti provenienti dalle isole greche e diretti verso il porto di Piraceus, vicino Atene. Gli enormi traghetti trasportavano 8.000 persone.
Il direttore del JRS Grecia, Maurice Joyeux SJ, spiega cosa ha visto: «Poiché sbarcavano da un viaggio durato tutta una notte, c’era una fervida attività. Alcune persone sono andate direttamente verso la metro, altre sono corse verso i bus. Altre hanno iniziato a parlare con i gruppi di trafficanti che si tenevano a distanza di sicurezza dalla polizia. In due ore l’intero porto era deserto».
Molti di questi migranti forzati cercano di seguire il percorso di quelli partiti prima di loro, attraverso l’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, verso l’Europa Occidentale. Alcuni finiscono in uno dei numerosi campi creati ad Atene, gestiti dalle autorità e dalle ONG. Sempre più migranti forzati sono portati dalle autorità greche nei centri di detenzione dove le condizioni sono davvero pessime. Lo staff del JRS visita regolarmente i centri di detenzione intorno ad Atene. Ci sono problemi con l’igiene, con il cibo e, inoltre, molti migranti non hanno abbigliamento adeguato. Lo staff del JRS ha anche assistito minori trattenuti in detenzione ad Atene.
Il JRS è profondamente preoccupato per le intenzioni della Commissione Europea di prendere in considerazione una Raccomandazione per il ripristino dei trasferimenti dei richiedenti asilo verso la Grecia ai sensi del Regolamento di Dublino. Il Regolamento di Dublino è sospeso dal 2011 a seguito delle violazioni dei diritti umani dei richiedenti asilo riscontrate dall’Unione Europea nella Decisione «MSS v Belgium and Greece» e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella Decisione «NS v Secretary of State for the Home Department ».
Le nostre recenti osservazioni sul campo supportano le conclusioni del Consiglio Europeo per gli Esiliati e i Rifugiati, del mese di novembre. Le persone che hanno bisogno di protezione affrontano ancora considerevoli ostacoli nell’accesso alle procedure d’asilo.
Le condizioni di accoglienza non migliorano e i richiedenti asilo sono spesso sottoposti a trattamenti disumani e degradanti, violando l’Articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Infine, la detenzione dei minori non accompagnati non è chiaramente nel migliore interesse del minore e contraddice la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo.
By Gaia Garofalo • News •
feb 5 2016
Si apre in Italia un corridoio umanitario per salvare i migranti.
Yasmine e sua figlia Falak sono state le prime due profughe siriane ad arrivare dal Libano in Italia con i corridoi umanitari, senza essere costrette ai “viaggi della morte” nel Mediterraneo. Un arrivo a cui seguirà nelle prossime ore quello della loro famiglia e, nel corso dell’anno, di un migliaio di altri profughi, in modo sicuro e legale. Alla realizzazione di questo canale hanno lavorato la Comunità di Sant’Egidio con la collaborazione della Federazione delle Chiese evangeliche e della Tavola Valdese.
L’accordo con il ministero degli Esteri e dell’Interno è stato firmato lo scorso 15 dicembre, ma l’apertura del canale è il frutto di un lungo lavoro. “A Yasmine e a sua figlia Falak – spiega Zucconi, uno dei responsabili del programma dei corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio – è stato riconosciuto un visto umanitario che però è valido solo per l’Italia. E così sarà anche per gli altri che verranno”.
Selezionati secondo un criterio di particolare vulnerabilità, le persone che giungeranno in Italia attraverso i canali umanitari saranno per lo più malati, donne in situazioni difficili, disabili, provando anche a mantenere insieme i nuclei familiari. Si tratta di persone che non sarebbero sopravvissute al viaggio e che hanno meno possibilità di altri di affrontarlo.
Questo progetto sperimentale dimostra a tutte le istituzioni nazionali ed europee che è possibile attivare canali umanitari sicuri per creare un alternativa legale al traffico di esseri umani ed evitare così la morte di migliaia di migranti forzati.
By Gaia Garofalo • News •
gen 28 2016
Tavolo Nazionale Asilo esprime preoccupazioni sull’asilo in Italia al Sottosegretario Manzione
I rappresentanti delle organizzazioni sociali che fanno parte del Tavolo Nazionale Asilo, tra cui il Centro Astalli, hanno incontrato questa mattina il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione per esprimere preoccupazione rispetto a quanto sta avvenendo in Europa nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo. In particolare, per quanto riguarda l’Italia, preoccupano le posizioni espresse dal Ministro Alfano nel vertice di Amsterdam sulla gestione di chi arriva alla nostra frontiera in cerca di protezione.
Hanno inoltre sottolineato la necessità di rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente in tema di accesso al diritto di asilo, mentre sappiamo che anche in queste ore le persone che arrivano ricevono provvedimenti di respingimento e vengono abbandonati per strada in diverse città della Sicilia.
Il sottosegretario Manzione ha detto di condividere le preoccupazioni avanzate e ha dato notizia dell’avvio di un percorso di revisione della procedura asilo per rendere più efficiente il sistema, innanzitutto attraverso una riforma delle commissioni territoriali e delle procedure giudiziarie in caso di ricorso.
Il Tavolo Nazionale Asilo ha richiesto con forza di sollevare in sede europea la necessità di applicare la direttiva 55/2001 sulla protezione temporanea e gli strumenti che questa prevede, e di attivare con urgenza canali di accesso legali verso l’Europa.
Di quest’ultimo punto, il sottosegretario ha ribadito l’impraticabilità, a causa dell’opposizione degli altri governi europei.
Si è infine impegnato a valutare in tempi rapidi la richiesta delle associazioni di essere presenti nei luoghi di sbarco alla frontiera italiana, per fornire assistenza e informazioni ai profughi sui loro diritti, oltre che per evitare il determinarsi di situazioni conflittuali con le forze dell’ordine.
By Gaia Garofalo • News •
gen 27 2016
Confisca dei beni ai rifugiati. Ripamonti: «oltraggio a loro e alla nostra storia»
Il Parlamento della Danimarca ha approvato, nonostante le numerosissime critiche e contestazioni, il progetto di legge che mira a scoraggiare i rifugiati dal chiedere asilo e prevede, fra le varie misure, due in particolare: la confisca ai migranti di denaro e oggetti di valore per pagare le spese per il loro mantenimento nel Paese e un iter reso più complicato e lungo per il ricongiungimento familiare. Il pacchetto di misure è stato approvato con 81 voti a favore e 27 contrari.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta così una tale chiusura: “l’ennesimo tassello di un puzzle europeo fatto di politiche sbagliate che alimentano paure e odio nei confronti di quell’umanità che chiede giustizia e solidarietà. Stiamo rendendo la vita impossibile a persone che scappano da guerre e persecuzioni in nome di una sicurezza che nessun balzello o tassa, nessun muro o filo spinato riusciranno a garantirci.
Oggi il mondo fa memoria dell’orrore nato e alimentato nel cuore di un Europa in cui guerra e dittature avevano occupato ogni spazio vitale pubblico e privato.
Accusare i più deboli, gli stranieri, i diversi, di tutti mali della nostre società, ci dà forse l’illusione temporanea di sentirci meno responsabili per i nostri guai, ma ricordiamo che questo errore è stato già fatto ed è costato la vita a milioni di persone”.
Il Centro Astalli chiede anche oggi alle istituzioni europee e nazionali di fare memoria con atti concreti: attivando subito vie legali per evitare la morte di altri migranti in viaggio verso l’Europa e creando o rafforzando modelli di accoglienza e integrazione che siano rispettosi dei diritti dei migranti e al contempo garantiscano la crescita e la sicurezza delle nostre società.
By Gaia Garofalo • News •
gen 26 2016
«Welcome to Italy» la guida semplificata per stranieri in Italia
È stata appena pubblicata la guida «Welcome to Italy», redatta appositamente in maniera semplificata per gli stranieri che si trovano in Italia, sia stabilmente che solo di passaggio. È il prodotto del lavoro svolto dalla rete euro-africana “Welcome to Europe”, formata da centinaia di attivisti/e ed associazioni che dal 2009 in tutta Europa e in Africa del Nord offrono supporto diretto a migranti e rifugiati/e, promuovono la libertà di movimento, l’uguaglianza dei diritti per tutti/e e lottano contro i confini, le discriminazioni e le politiche militari e repressive dell’Unione Europea, dei singoli Stati europei ed i loro alleati in altre parti del mondo. La guida contiene informazioni sui diritti fondamentali in Italia, su come fare richiesta di protezione internazionale (asilo politico), sull’arrivo e sulla prima e seconda accoglienza, sulle pratiche e la legislazione italiane ed europee in materia di immigrazione e protezione internazionale, sulle modalità attraverso le quali spostarsi in
Italia e chiedere aiuto e su chi contattare nelle varie città italiane.
La guida rappresenta un utile strumento non solo per gli immigrati ma anche per gli operatori sociali che lavorano nel settore delle migrazioni e per tutti coloro che cercano uno strumento di informazione accessibile in materia di immigrazione in Italia. Per questo ne raccomandiamo la condivisione, la diffusione e lo studio. La guida è disponibile in inglese e in italiano e sarà anche consultabile in forma cartacea presso il nostro Centro.
«Welcome to Italy» in italiano
«Welcome to Italy» English version
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feb 17 2016
Ministero dell’interno: arriva la guida sulla protezione internazionale per minori stranieri non accompagnati
Il ministero dell’Interno ha di recente pubblicato una breve guida sulla protezione internazionale dedicata ai minori stranieri non accompagnati. Il dépliant informativo, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione Europea, è stato redatto in diverse lingue (italiano, inglese, francese, arabo, tigrino e somalo) e in forma semplificata per essere fruito dal maggior numero di persone possibile. La guida si rivolge non solo ai minori stranieri non accompagnati ma anche a tutor e operatori legali fornendo preziose e semplici informazioni sulla procedura per la richiesto di asilo politico, importanti per la presa di coscienza, da parte di un minore straniero non accompagnato, dei diritti che ha sul territorio italiano e di cui spesso non è a conoscenza. L’opuscolo chiarisce anche i ruoli delle figure che il minore può incontrare durante il suo percorso come il tutore, l’operatore di struttura, l’interprete, la commissione territoriale, le forze di polizia, in modo da dissipare i timori e affrontare il suo percorso nella maniera più tranquilla e sicura possibile.
Il dépliant ricorda anche la possibilità del ricongiungimento familiare nel caso in cui il minore richiedente avesse parenti in un altro paese europeo.
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