Confisca dei beni ai rifugiati. Ripamonti: «oltraggio a loro e alla nostra storia»

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Il Parlamento della Danimarca ha approvato, nonostante le numerosissime critiche e contestazioni, il progetto di legge che mira a scoraggiare i rifugiati dal chiedere asilo e prevede, fra le varie misure, due in particolare: la confisca ai migranti di denaro e oggetti di valore per pagare le spese per il loro mantenimento nel Paese e un iter reso più complicato e lungo per il ricongiungimento familiare. Il pacchetto di misure è stato approvato con 81 voti a favore e 27 contrari.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta così una tale chiusura: “l’ennesimo tassello di un puzzle europeo fatto di politiche sbagliate che alimentano paure e odio nei confronti di quell’umanità che chiede giustizia e solidarietà. Stiamo rendendo la vita impossibile a persone che scappano da guerre e persecuzioni in nome di una sicurezza che nessun balzello o tassa, nessun muro o filo spinato riusciranno a garantirci.

Oggi il mondo fa memoria dell’orrore nato e alimentato nel cuore di un Europa in cui guerra e dittature avevano occupato ogni spazio vitale pubblico e privato.
Accusare i più deboli, gli stranieri, i diversi, di tutti mali della nostre società, ci dà forse l’illusione temporanea di sentirci meno responsabili per i nostri guai, ma ricordiamo che questo errore è stato già fatto ed è costato la vita a milioni di persone”.

Il Centro Astalli chiede anche oggi alle istituzioni europee e nazionali di fare memoria con atti concreti: attivando subito vie legali per evitare la morte di altri migranti in viaggio verso l’Europa e creando o rafforzando modelli di accoglienza e integrazione che siano rispettosi dei diritti dei migranti e al contempo garantiscano la crescita e la sicurezza delle nostre società.