Migrazioni e modernità: «l’incertezza costante porterà alla guerra tra vittime». L’intervento del sociologo Zygmunt Bauman

 

Bauman torna a parlare di migrazione. Lo fa in un video divulgato da Repubblica, illustrandoci come migrazione e modernità siano due fenomeni saldamente connessi tra loro. «L’incertezza costante e il potere: a chi servono i migranti» è il titolo dato al suo intervento. La stessa incertezza che secondo Bauman potrebbe provocare una “guerra tra vittime”.

Nel suo intervento il sociologo ricorda che duecento anni fa, quando l’Europa era l’unico punto moderno della terra, i migranti erano gli Europei che si spostavano verso le così dette “empity lands”, quelle terre che si presumeva fossero disabitate. Un tipo diverso di migrazione certamente, ma pure sempre una migrazione. Ciò che differenzia quel tipo di migrazioni da quelle contemporanee è il carattere diasporico di queste ultime. «I migranti attuali sono refrattari all’assimilazione e stentano ad accettare i costumi culturali dei paesi in cui si trasferiscono – spiega Bauman – Nelle diaspore sussistono doppie, triple identità. Da un conflitto di lealtà, da un’appartenenza simultanea: con il “noi” si intende sempre qualcosa di diverso.  Quel noi interseca diversi gruppi di individui. Questo riconduce tutti ad un tipico tratto dei nostri tempi: l’ambiente dell’incertezza». In un clima di incertezza tutto può accadere ma nulla può essere fatto.La causa di questa incertezza viene fatta risalire agli immigrati, invece si tratta di un tratto tipico della contemporaneità.

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